A volte, come nel caso della coppietta che si era appartata per un momento d'intimità la cui auto è finita nelle acque di un canale, sono episodi che suscitano ironie; altre, che fanno tirare un sospiro di sollievo per il rischio scampato; altre ancora, purtroppo, che si concludono con un esito drammatico, del quale ci si chiede come sia stato possibile. Il comune denominatore di questa casistica, ispirata da non infrequenti fatti di cronaca, è il mancato impiego del freno a mano. Quello, cioè, che nel vocabolario tecnico e nelle autoscuole viene chiamato più correttamente freno di stazionamento.
C'era una volta. Non utilizzarlo, come abbiamo visto, può avere conseguenze letali, se si lascia l'auto in sosta lungo un pendio accentuato (magari, con una marcia alta o nessuna marcia innestata). Un tempo, del resto, gli istruttori di guida non perdevano occasione per ricordare agli allievi l'importanza di tirare, una volta terminata la manovra di parcheggio, la grande leva che si trovava tra i due sedili anteriori, assicurandosi del fatto che la sua corsa fosse stata completa. Non solo: la raccomandazione, dei docenti, ma anche delle case costruttrici che la riportavano nei libretti di uso e manutenzione delle vetture, era di provvedere a una registrazione periodica del comando che, con il tempo, poteva allentarsi. Tutto questo vale ancora per le auto più datate, che sono comunque tante, visto che l'età media del parco circolante italiano – com'è noto – ha ormai superato i dodici anni. Sempre più numerose, però, sono le vetture equipaggiate con sistemi elettrici, basati su attuatori elettromeccanici che agiscono sulle pinze dei freni a disco posteriori o su un motore elettrico che mette in tensione le funi di acciaio, chiamate a loro volta ad agire sui freni posteriori.
Freno a dito. Insomma, oggi sulle automobili moderne basta un dito per inserire o sganciare il comando e senza sforzo. La scomparsa della grande leva, poi, ha permesso ai designer d'interni di rendere più pulite le forme del tunnel centrale, annegando il comando tra gli altri. Un altro aspetto positivo è che, spesso, questi freni elettrici s'inseriscono automaticamente allo spegnimento del motore,e altrettanto automaticamente si sganciano. Capita, però, che talvolta l'inserimento automatico non sia previsto oppure che, per qualche motivo, non avvenga. E allora, soprattutto quando si guida un mezzo diverso da quello abituale, il rischio che l'auto si metta in movimento spontaneamente, se lasciata in folle su un declivio un po' accentuato, diventa reale. Ecco perché, anche con i sistemi elettrici, vale sempre la pena accertarsi dell'avvenuto inserimento, controllando la relativa leva e lasciando l'auto con una marcia innestata, se dotata di cambio manuale, o nella posizione P, se automatica.
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