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Vendere (bene) un'auto usata: consigli e pratiche da fare


Vendere (bene) un'auto usata: consigli e pratiche da fare
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Quando si compra un’auto, nella maggior parte dei casi bisogna prima vendere la propria: e vendere al meglio, si sa, è una piccola arte. Se un tempo la strada maestra era quella di cedere la vecchia vettura in permuta al concessionario, l’avvento di internet e delle innumerevoli vetrine online ha reso più facile il fai da te. Ogni canale, però, offre vantaggi e svantaggi: ne esaminiamo qui i principali, prima di formulare alcuni semplici suggerimenti per rendere più facile l’operazione e ricordare i passaggi burocratici indispensabili.

Da privato a privato. La cessione della propria auto a un altro automobilista, senza passare da intermediari, rende generalmente l’operazione più redditizia. Proprio per questo, se andate sul sito di Quattroruote e utilizzate Quotauto per avere un’indicazione corretta della cifra da richiedere al compratore (operazione preliminare da fare sempre, per non muoversi al buio), otterrete due importi, uno per la vendita a un privato e uno per quella a professionisti. Quest’ultimo sarà più basso, perché l’operatore deve sostenere dei costi di gestione e di ripristino dell’auto per poterla successivamente rivendere; inoltre, a differenza del privato, è obbligato dalla legge a fornire una garanzia valida almeno un anno. Con la quotazione corretta, potete inserzionare la vettura sui siti specializzati in compravendita di veicoli, dopo averla resa più attraente seguendo i suggerimenti che vi daremo in altra parte di questo articolo. Questa scelta, come tutte, presenta qualche svantaggio, derivante soprattutto dal fatto che si ha a che fare con potenziali acquirenti sconosciuti, cosa che impone prudenza: le truffe non sono, infatti, infrequenti. I rischi maggiori sono quelli relativi al pagamento: l’ideale sarebbe ricevere il bonifico prima di effettuare il passaggio di proprietà, ma molti compratori rifiutano comprensibilmente questa modalità. L’alternativa è data dall’assegno circolare (e non bancario), da ricevere alla firma dei documenti: c’è però sempre il rischio che sia contraffatto. Alcune start-up o siti d’inserzioni offrono dei servizi per mettere al riparo gli utenti da questi pericoli: in pratica, il denaro viene “parcheggiato” presso un soggetto terzo (una società finanziaria che si fa garante della transizione) e viene sbloccato solo dopo che gli interessati hanno provveduto al passaggio di proprietà.

La cessione a un concessionario. È la soluzione più rapida, perché non richiede impegno nella gestione dell’inserzione e nella trattativa e mette al riparo da cattive sorprese in tema di pagamento; anche gli aspetti burocratici sono risolti, perché è il dealer che si occupa della minivoltura (addebitando però al venditore il relativo costo). L’unica cosa da fare è mettere comunque l’auto nelle migliori condizioni possibili prima di presentarla alla concessionaria, pulendola ed eventualmente facendo riparare piccoli danni. L’aspetto negativo è dato dalle valutazioni che, come abbiamo visto, sono più basse di quelle che si possono spuntare da un privato, spesso in maniera significativa: è il prezzo della comodità e tranquillità di questa soluzione.

Vendita a specialisti. Da qualche tempo è più frequente imbattersi nelle proposte di acquisto da parte di commercianti specializzati (concessionari e no) che si offrono di ritirare l’usato liquidandolo in contanti, senza che venga acquistato nulla in cambio. Il fenomeno si è accentuato negli ultimi 12-18 mesi, con la carenza di vetture d’occasione che ha contraddistinto il mercato (dai primi mesi del 2023 il fenomeno si è però attenuato). L’operazione può essere perfezionata in poco tempo e può essere interessante soprattutto per chi vende vetture dal valore modesto, facilmente ricollocabili. Diverso è il caso di alcune società che hanno il ritiro dell’usato come proprio business specifico: un esempio conosciuto è quello di noicompraimoauto.it. La quotazione può essere richiesta in via preliminare online e viene confermata dopo l’ispezione della vettura: può capitare che sia più bassa rispetto all’offerta iniziale ed è valida solo per un periodo limitato di tempo, entro il quale ci si deve decidere. Più rischioso, in termini di certezza del pagamento, affidarsi a chi lascia bigliettini infilati nel tergicristallo delle auto parcheggiate per strada o nelle cornici dei finestrini. In ogni caso, è sempre bene controllare che l’acquirente abbia realmente effettuato la trascrizione del passaggio di proprietà al Pra, imposto dalle norme entro 60 giorni dalla cessione del veicolo.

Le pratiche. Rispetto al passato, oggi il passaggio di proprietà è molto più semplice, non essendo più richiesto l’intervento del notaio: è possibile effettuarlo in Comune, direttamente al Pra o in un’agenzia di pratiche auto collegata allo Sportello telematico dell’automobilista (comprese le delegazioni locali dell’Aci). Oltre alla carta d’identità è sempre necessario presentare la carta di circolazione e il certificato di proprietà dell’auto; per le vetture più recenti (immatricolate dopo il 1° ottobre del 2021) entrambi sono stati sostituiti dal documento unico di circolazione. Il certificato di proprietà può essere cartaceo o, sempre per le vetture più recenti, digitale (il proprietario deve disporre del proprio codice per recuperarlo). Chi paga il costo dell’operazione? La legge non lo stabilisce, ma per convenzione l’onere è solitamente a carico dell’acquirente. La spesa dell’imposta di trascrizione non è indifferente, perché prevede l’importo forfettario di 151 euro fino a 53 kW, per poi salire in base alla potenza; oltre a questo ci sono i costi del bollo, degli emolumenti del Pra e della Motorizzazione civile ed eventualmente l’onorario dell’agenzia che sbriga la pratica.

Farla bella. Per sfruttare al meglio la vetrina offerta da internet è sufficiente qualche piccolo accorgimento. Le inserzioni online, infatti, richiedono un numero adeguato di fotografie dell’esterno e degli interni dell’auto: sembrerà banale, ma spesso si vedono scatti inadeguati, effettuati in condizioni precarie, che non rendono giustizia alla vettura. Eppure, basta poco per trovare la situazione giusta, di ambiente e di luce, utilizzando se possibile una fotocamera digitale e non il telefonino (ricordandosi poi di cancellare sempre la targa). L’auto va preparata per questo scopo, così come per l’appuntamento con il potenziale compratore: basta un’accurata pulizia dell’esterno e degli interni, da effettuare con spray specifici per quest’ultimi che ravvivano il nero delle plastiche. Altri prodotti possono essere utilizzati per i tessuti dei sedili e la moquette. Anche il vano motore è meglio che si presenti pulito e in ordine. Valutate, infine, se vale la pena far risistemare a vostre spese piccoli graffi o ammaccature della carrozzeria, per recuperare poi l’investimento con una quotazione maggiore della vettura.

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