Avete intenzione di comprare un’auto nuova, ma per decidervi dovete prima sapere esattamente quanto vi verrà a costare. Visto che i listini riportano un prezzo che, solitamente, non comprende l’esatta dotazione di accessori della vettura che volete, né una serie di spese, a partire dall’Ipt, da aggiungere al conto finale, l’unica soluzione per chiarire i vostri dubbi è andare in una concessionaria e chiedere un preventivo. Un documento che dev’essere chiaro, semplice ed esaustivo, ma che non sempre lo è. Per anni, infatti, nelle nostre inchieste in incognito siamo usciti dai dealer con in mano soltanto un pezzo di carta sul quale il venditore aveva scarabocchiato a penna cifre a malapena comprensibili. Oggi, per fortuna, quasi tutti i punti vendita utilizzano i software delle Case che consentono di redigere preventivi computerizzati, completi delle informazioni necessarie. Spesso, però, la cifra finale scontata viene indicata dal venditore con un tratto di penna. O, peggio ancora, invece di utilizzare il modulo Secci previsto dalla legge, con la stessa leggerezza vengono riportati si un foglio gli importi relativi al possibile finanziamento dell’acquisto. Vediamo, allora, che cosa deve prevedere un preventivo realizzato in maniera corretta.
Le voci fondamentali. Innanzitutto, il preventivo deve riportare i dati relativi a chi vi venderà l’auto, cioè la ragione sociale, l’indirizzo, il telefono e, se possibile, l’indirizzo di posta elettronica; poi deve recare la data in cui il documento è stato redatto e il nominativo della persona a cui è stato consegnato. Seguono le indicazioni sull’auto che è oggetto del preventivo, che dev’essere chiaramente individuata per marca, modello, versione e allestimento, nonché per altre caratteristiche come il colore della carrozzeria e il tipo di interni. Si passa, poi, alle cifre che, se il cliente è un privato, devono comprendere l’Iva, evitando la scomposizione tra imponibile e imposta. Se il preventivo, come spesso accade, è suddiviso in sezioni separate, alla fine di ognuna di esse dev’essere indicato il totale parziale, così da evidenziare il peso di ciascuna voce rispetto al totale. Un preventivo corretto, dunque, deve separare dalle altre e sommare tra loro le voci relative al prezzo di listino e agli optional o ai relativi pacchetti; a parte vanno indicati anche gli eventuali servizi, specificando se sono gratuiti o a pagamento (con il relativo prezzo: per esempio, il kit di sicurezza definito “europeo”, i costi di ritiro dell’usato o quelli di rottamazione). Infine, si aggiungono le spese, cioè l’Ipt (l’Imposta provinciale di trascrizione) e il Pfu (il contributo per lo smaltimento dei pneumatici usurati). A questo totale (costituito dal prezzo del veicolo più quello degli accessori più le spese) vanno detratti lo sconto (a volte scomposto tra quello della Casa e quello a carico della concessionaria) e, quando previsto, l’incentivo statale (da indicare sempre separatamente dallo sconto, cosa che non sempre avviene). Alla fine del documento va riportata in evidenza la cifra finale che il cliente dovrà pagare, in contanti, con un finanziamento o con una soluzione mista; il preventivo deve anche riportare la durata della sua validità (cioè la data di scadenza).
La realtà. Fin qui, la teoria. Purtroppo, però, spesso capita d’imbattersi in preventivi incompleti o, paradossalmente, fin troppo ricchi di voci, al punto da diventare incomprensibili. Ci sono Case, infatti, che prevedono documenti in cui i prezzi sono indicati con imponibili e Iva separati o nei quali la voce “messa in strada” è scomposta tra una parte soggetta all’Iva e una no; in altri casi compaiono lunghe liste di voci non sempre comprensibili (per ognuna delle quali è bene chiedere sempre un chiarimento), talvolta aggiunte per arrotondare in qualche modo il prezzo di listino del costruttore (cosa non vietata, ma discutibile). Capita, infine, che lo sconto non costituisca una voce del preventivo computerizzato: il venditore si limita a sbarrare il prezzo finale con un tratto di penna e sostituirlo con la cifra che costituisce il vero importo da pagare (quando non si limita a indicarlo a voce). Se possibile, cercate delle alternative a chi vi tratta così. Del resto, è sempre opportuno non fermarsi mai al primo preventivo: il confronto con quelli di altri concessionari, magari anche di zone vicine alla propria, può permettere d’individuare l’occasione migliore, in termini di prezzo scontato, ma anche di disponibilità e tempi di consegna.
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