Al momento del conseguimento, a ogni patente sono attribuiti venti punti che possono diminuire quando si commette una violazione che prevede perdita di punteggio, ma che possono anche aumentare - fino a un massimo di 30 - se per due anni non si commettono violazione che prevedono perdita di punteggio. Vediamo nel dettaglio.
I punti possono essere materialmente tolti quando la contestazione è definita, ossia quando si verifica una delle seguenti circostanze:
Quando si verifica una delle suddette situazioni, il comando da cui dipendono gli agenti o i militari che hanno accertato la violazione provvede materialmente alla decurtazione del punteggio collegandosi con l’Anag, l’Anagrafe nazionale degli abilitati alla guida, la banca dati delle patenti gestita dalla Motorizzazione civile. In caso di perdita di punteggio non è prevista alcuna formale comunicazione cartacea da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In caso di perdita totale del punteggio, scatta la cosiddetta revisione della patente. Significa che il titolare della patente non può più guidare e deve sottoporsi a un nuovo esame di teoria e a un nuovo esame di guida.
C’è anche un’altra situazione in cui bisogna nuovamente fare gli esami di teoria e di guida: se dopo una violazione che comporta la perdita di almeno cinque punti se ne commettono altre due, nell’arco dei dodici mesi successivi, che comportino una perdita di almeno cinque punti.
La legge sulla patente a punti, però, dà anche la possibilità di recuperarli, ma solo se il punteggio non si è azzerato. Il recupero avviene automaticamente quando si verificano le condizioni previste dalla legge e può avvenire in due modi:
I titolari di una patente inferiore (AM, A1, A2, A, B1, B, BE) possono recuperare sei punti, mentre i titolari di patente superiore (C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D, DE) oppure di Carta di qualificazione del conducente (CQC) o Certificato di abilitazione professionale di tipo KB possono recuperarne nove. In ogni caso, con l’attribuzione dei punti in seguito alla frequentazione di un corso non si può mai superare quota 20 punti sulla patente;
In questa situazione, chi ha meno di 20 punti torna automaticamente a 20 mentre chi ne ha almeno venti ne ottiene due (ai neopatentati viene concesso solo un punto-omaggio all’anno per i primi tre anni dal conseguimento della patente). In quest’ultima situazione, il limite massimo di punti raggiungibile è 30.
Anche nella situazione di “guadagno” di punteggio non è prevista alcuna formale comunicazione cartacea da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Come accennato, i corsi di recupero punti sono generalmente svolti dalle autoscuole. Tuttavia, non sempre i corsi sono immediatamente disponibili. Infatti, la maggior parte delle autoscuole, per motivi di costo degli istruttori e, quindi, per la necessità di tenere le più basse possibile le tariffe al pubblico, non tiene corsi individuali, ma solo corsi di gruppo, che però quasi sempre iniziano solo al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti (che in ogni caso per legge non possono superare le 25 unità). Dunque, se si ha urgenza di recuperare punteggio, potrebbe essere necessario rivolgersi ad autoscuole che operano in altre zone della città o in altri paesi nel caso in cui si abiti in piccoli centri.
I corsi sono tenuti dagli istruttori qualificati delle autoscuole, gli stessi che svolgono i corsi di preparazione all’esame di teoria per il conseguimento della patente. Possono essere svolti anche da soggetti pubblici e privati (per esempio le associazioni di autotrasportatori) aventi comprovata esperienza nella formazione stradale e appositamente autorizzati dal ministero dei Trasporti.
Il programma dei corsi di recupero dei punti per le patenti AM, A1, A2, A, B1, B, BE ha una durata di 12 ore con frequenza obbligatoria, non può durare più di due settimane consecutive e ogni lezione non può avere una durata superiore a due ore giornaliere. Il programma del corso prevede i seguenti argomenti:
Il programma per il recupero dei punti per le patenti superiori (C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D, DE), invece, ha una durata di 18 ore con frequenza obbligatoria, non può durare più di quattro settimane consecutive e prevede i seguenti argomenti:
Per iscriversi a un corso di recupero è necessario stampare il saldo dei punti sulla propria patente (vedere più avanti il paragrafo intitolato “La verifica dei punti”).
I corsi devono essere tenuti personalmente nei locali autorizzati dal ministero dei Trasporti (autoscuole o locali di altri soggetti autorizzati), non possono essere svolti in videoconferenza né seguiti da remoto.
Come detto, la frequenza è obbligatoria e le eventuali lezioni saltate devono essere comunque recuperate con le modalità stabilite dall’autoscuola entro i 15 giorni successivi al termine del corso (ma solo se non superano le quattro ore per i corsi delle patenti inferiori o sei per quelle superiori: in questi casi, il corso deve essere frequentato da capo).
Al termine del corso non c’è alcun esame (la legge lo prevede, ma non è mai stata emanata la norma attuativa di questa disposizione). L’autoscuola rilascia direttamente un attestato di frequenza. L’attribuzione di punteggio avviene automaticamente nel momento in cui l’autoscuola lo comunicherà al ministero dei Trasporti, con decorrenza dalla data di rilascio dell’attestato.
Alcuni anni fa, Quattroruote pubblicò un’inchiesta sui costi dei corsi di recupero nelle tre principali città italiane, Che andavano dai 150 ai 350 euro a Roma, 220-350 euro a Milano, 120-250 euro a Napoli. È molto probabile che a distanza di alcuni anni questi costi siano aumentati.
Ciascun conducente può controllare in tempo reale lo stato del proprio punteggio in tre modi:
Sul sito e sull’app, inoltre, è possibile controllare l’estratto storico di tutte le variazioni di punteggio con i dettagli di ogni decurtazione.
La registrazione, tra l’altro, permette di attivare un servizio di notifica che segnalerà ogni variazione di punteggio, la scadenza del documento e la scadenza della revisione degli eventuali veicoli posseduti.
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