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Acquaplanning


Acquaplanning
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Cos’è

Secondo il vocabolario Treccani online, l’aquaplaning, “nel linguaggio automobilistico è il fenomeno consistente nella perdita di contatto del pneumatico con il piano stradale, dovuto al fatto che, in condizione di strada molto bagnata e di elevate velocità, i canaletti laterali del battistrada, a causa della particolare configurazione o per una insufficiente profondità, non riescono a eliminare tutta l’acqua incontrata, così che un velo liquido finisce per interporsi tra suolo e pneumatico con pressione tale da sostenere il peso dell’automobile, rendendo pressoché nulle le possibilità di controllo della vettura”.

Semplificando al massimo, dunque, con aquaplaning si intende la perdita totale di aderenza degli pneumatici a causa dell’asfalto bagnato.

Come si si verifica

L’acqua presente sull’asfalto che viene a trovarsi davanti alla gomma in rotazione genera una pressione tale da superare la pressione di contatto, determinando così il completo distacco dello pneumatico dal suolo.

Da cosa dipende

L’aquaplaning è influenzato da alcune variabili:

  • Il disegno e la profondità della scolpitura del battistrada, che ha proprio il compito di espellere all’esterno della gomma l’acqua che, quando l’auto è in marcia, viene a trovarsi tra la pavimentazione e il battistrada. Il battistrada, infatti, è “scolpito” proprio con questa funzione ed è per questo motivo che ogni singolo pneumatico ha uno specifico senso di rotazione e uno specifico orientamento (esterno/interno), proprio perché le scanalature sono progettate per permettere la migliore evacuazione dell’acqua e, quindi, la riduzione dell’aquaplaning; ed è proprio per questo motivo che nelle auto lo spessore del battistrada, per legge, non deve essere inferiore a 1,6 millimetri (ma si raccomanda la sostituzione della gomma già sotto i 3-4 millimetri);
  • La velocità della vettura: la parte di battistrada a contatto con l’asfalto diminuisce all'aumentare della velocità. Si definisce “critica” la velocità in cui avviene il distacco della gomma dalla pavimentazione in presenza di acqua;
  • Lo spessore dell’acqua: la possibilità di verificarsi del fenomeno dell’aquaplaning aumenta all’aumentare dello spessore della pellicola di acqua sull’asfalto; in presenza di un velo elevato, ossia superiore a 1 mm, l’acqua che viene a trovarsi davanti alla gomma in movimento genera una pressione tale da superare la pressione di contatto determinando così il sollevamento della ruota da terra;
  • La pressione delle gomme: una pressione non corretta aumenta la possibilità di verificarsi dell’aquaplaning. Se la pressione è bassa, la carcassa dello pneumatico si deforma facendo diminuire, localmente, lo spessore della scolpitura e, quindi, facendo diminuire l’espulsione dell’acqua ai lati della gomma; se, invece, la pressione è alta, lo spessore degli intagli del battistrada tende ad aumentare ma, al contrario, tende a diminuire la superficie di contatto tra gomma e asfalto abbassando la capacità di tenuta della gomma stessa. Anche per questo motivo è importante controllare spesso che le gomme abbiano una pressione corretta.

Dopo periodi di siccità, durante i quali una rilevante quantità di polvere può accumularsi sulla strada, l'aderenza può essere compromessa anche in presenza di forte umidità, situazione in cui si può produrre una patina lubrificante sul piano stradale.

Conseguenze dell’aquaplaning

L’aquaplaning, ossia il “galleggiamento” dello pneumatico sulla pellicola d’acqua, ha due pericolose conseguenze:

  • Allunga gli spazi di frenata;
  • Diminuisce la direzionalità dell’auto (se l’aquaplaning interessa le ruote direttrici, cioè quelle anteriori, sulle quali agisce lo sterzo);

Dunque, la vettura può diventare incontrollabile aumentando le possibilità di incidente.

Come evitare l’aquaplaning

Per diminuire la possibilità di aquaplaning è necessario adottare alcuni comportamenti

  1. Tenere le gomme alla pressione corretta;
  2. Sostituire le gomme quando il battistrada scende al di sotto dei 3-4 millimetri;
  3. Diminuire la velocità in presenza di asfalto bagnato (è dimostrato che per passare da una condizione di aquaplaning parziale a una condizione di aquaplaning totale è sufficiente incrementare la velocità di appena il 10%).

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